
I riflessi psicologici di scoprire il tradimento
15 Marzo 2021
Cos’è il catcalling e perchè è giusto denunciarlo
6 Aprile 2021
Localizzatori GPS: quando il loro uso è legale nelle indagini private e aziendali
Ti è mai capitato di pensare a un localizzatore GPS per scoprire se il partner ti tradisce o se un dipendente sta abusando dell’auto aziendale o dei permessi dal lavoro? I dispositivi di tracciamento possono essere strumenti molto utili, ma il loro uso è regolato da norme precise. Installarli senza permesso può costituire un reato.
In questo articolo ti spieghiamo quando il GPS può essere usato legalmente da un investigatore privato e cosa rischiano le persone – partner gelosi o imprenditori che nutrono sospetti sui propri dipendenti – che decidono di “fare da sé”.
Cos’è un localizzatore GPS e come funziona
Partiamo dalle basi. Un localizzatore GPS (Global Positioning System) è un dispositivo in grado di tracciare in tempo reale la posizione di un veicolo, una persona o un oggetto. Può essere installato all’interno di un’auto o integrato in uno smartphone tramite app.
Esistono due tipi principali di tracciamento:
- attivo, con invio continuo dei dati a un server remoto;
- passivo, con memorizzazione interna dei movimenti per analisi successiva.
Utilizzo di un localizzatore del GPS nelle indagini private
Nelle indagini legate alla sfera privata, l’uso del GPS può aiutare a documentare movimenti sospetti. I casi in cui di solito vengono utilizzati questi dispositivi sono quelli che riguardano:
- infedeltà coniugale;
- controllo su minori in situazioni di rischio;
- stalking o molestie.
Tuttavia, la legge italiana è molto chiara: non è mai lecito installare, da parte di un cittadino, un localizzatore su un’auto o un telefono che non ti appartiene senza il consenso del proprietario e senza aver rilasciato l’informativa a colui che utilizza l’auto (anche se non è il proprietario).
L’unica eccezione è quando l’investigatore privato agisce su incarico regolare e adotta strumenti nel rispetto della normativa sulla privacy e nel rispetto del Regolamento di esecuzione del TULPS. Infatti il DM 269/2010 art. 5 autorizza gli investigatori privati autorizzati, a svolgere un pedinamento anche tramite strumenti elettronici, tra cui appunto il GPS. Lo stesso può essere installato sotto qualsiasi mezzo utilizzato dall’indagato durante il periodo di indagine.
Localizzatori GPS nelle indagini aziendali
Il GPS è molto usato anche in ambito aziendale, soprattutto per situazioni in cui occorre:
- verificare l’uso corretto dell’auto aziendale;
- smascherare assenteismi o false malattie;
- indagare su furti, violazioni del patto di non concorrenza o comportamenti illeciti.
Anche nel caso delle indagini aziendali i limiti legali sono precisi. Un datore di lavoro da solo non può tracciare un dipendente a sua insaputa, nemmeno su un mezzo aziendale. Per farlo occorre:
- un accordo sindacale;
- un’autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro (art. 4 dello Statuto dei Lavoratori).
Solo in questi casi il tracciamento è lecito e le informazioni ottenute sono utilizzabili.
L’investigatore privato, invece, dietro mandato del datore di lavoro (così come per le indagini private) può installare un dispositivo di localizzazione sotto qualsiasi mezzo utilizzato dall’indagato/lavoratore nel rispetto del DM 260/2010.
Per quanto riguarda l’attività investigativa privata, il detective può operare a supporto, ad esempio analizzando i dati o sorvegliando l’attività del dipendente, ma non può installare dispositivi non autorizzati.
Cosa si rischia con un uso illecito del GPS
L’uso improprio di un localizzatore GPS può avere conseguenze penali e civili, sia per il privato cittadino che per l’azienda o l’investigatore. Vediamo nel dettaglio cosa può succedere.
Privati cittadini
I privati cittadini (genitori, partner ecc.) che utilizzano in modo improprio localizzatori GPS rischiano di commettere diversi reati, fra cui:
- violazione della privacy (art. 615-bis c.p.);
- interferenze illecite nella vita privata altrui.
Le condanne possono arrivare fino a 4 anni di reclusione.
Aziende
Le aziende, altresì, possono incorrere in rischi ben maggiori:
- sanzioni da parte del Garante Privacy;
- invalidazione delle prove raccolte;
- cause di lavoro da parte dei dipendenti.
Investigatori privati
E gli investigatori privati cosa rischiano? Essi devono operare entro i limiti della legge e sotto regolare mandato. In caso contrario, i rischi sono altissimi:
- sospensione o revoca della licenza;
- denunce penali;
- danni reputazionali.
Quando è legale usare un GPS: requisiti ed esempi pratici
L’uso di un localizzatore GPS è legale solo a determinate condizioni. Ecco i principali requisiti da rispettare, accompagnati da esempi concreti.
Vediamo alcuni esempi.
1. Il mezzo tracciato è di tua proprietà o intestato alla tua azienda
Facciamo un esempio: sei il titolare di un’azienda e vuoi installare un GPS sui furgoni aziendali per monitorare i percorsi. Se informi i dipendenti e ottieni l’autorizzazione necessaria (accordo sindacale o via Ispettorato del Lavoro), sei in regola.
Se, invece, installi di nascosto e da solo un localizzatore sull’auto del tuo partner o su quella di un dipendente senza informarlo, sei passibile di denuncia.
2. Hai ottenuto il consenso del soggetto tracciato
Esempio: sei un genitore e installi un’app di geolocalizzazione sul telefono di tuo figlio minorenne, per tutelarlo negli spostamenti casa-scuola. In questo caso, l’interesse è legittimo e non serve autorizzazione esterna.
Se, al contrario, installare una app-spia sul cellulare del tuo partner per leggere messaggi o tracciare i suoi spostamenti, senza che lui/lei lo sappia, stai commettendo un reato.
Se incarichi un investigatore privato a svolgere indagini private, egli può installare il dispositivo di localizzazione come ausilio al pedinamento, senza rilasciare l’informativa al lavoratore.
3. L’investigatore privato agisce su incarico formale e rispetta la legge
Sei un investigatore e vieni incaricato da un imprenditore per un’indagine su sospetti abusi dell’auto aziendale e abusi di permessi dal lavoro: usi un GPS come sistema elettronico da ausilio al pedinamento, senza rilasciare l’informativa al lavoratore.
Se incarichi un investigatore privato a svolgere indagini private, egli può installare il dispositivo di localizzazione come ausilio al pedinamento, senza rilasciare l’informativa all’indagato.
Ecco perché è importante non affidarsi mai a investigatori improvvisati o abusivi né devi mai installare per conto tuo dispositivi su mezzi o telefoni altrui senza averne il diritto.
4. Il tracciamento risponde a un interesse legittimo e proporzionato
Controllare gli spostamenti di un dipendente durante l’orario di lavoro su veicoli aziendali può essere legittimo, se serve ad accertare frodi o verificare la reale presenza.
Al contrario, usare il GPS per fini di vendetta personale, controllo ossessivo del partner o sorveglianza fuori dall’ambito lavorativo è passibile di denuncia.
Conclusioni
Il GPS può essere un alleato prezioso nelle indagini, ma solo se utilizzato correttamente. Tentare il “fai da te” può trasformarsi in un boomerang legale. Affidarsi a un investigatore privato regolarmente autorizzato significa raccogliere prove utili e valide, tutelando allo stesso tempo la propria sicurezza legale.
Se stai affrontando una situazione delicata e pensi che un tracciamento possa aiutarti a capire la verità, non improvvisare. Contattaci per una consulenza riservata e professionale: ti aiuteremo a capire cosa puoi fare legalmente e come raccogliere prove utili.