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15 Ottobre 2025In attesa dell’entrata in vigore di nuove disposizioni previste dalla legge 106/2025 (che contiene importanti novità circa la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per visite, esami e cure mediche con un periodo di congedo retribuito fino a 24 mesi e 10 ore in più all’anno di permesso retribuito), attualmente è la Legge La Legge 104/92 – anche nota semplicemente come Legge 104 – la normativa italiana che offre una serie di benefici ai lavoratori che assistono familiari con disabilità grave. Questo quadro normativo è volta a garantire il diritto all’assistenza, all’integrazione sociale e ai diritti delle persone con disabilità da parte di familiari o altri soggetti che, a vario titolo, si prendono cura di disabili e malati gravi.
I beneficiari possono usufruire di permessi retribuiti per assistere i propri cari, al fine di conciliare le esigenze lavorative con quelle assistenziali.
Chi può usufruire dei permessi garantiti dalla legge 104
Come abbiamo visto nell’articolo dedicato all’abuso dei permessi riconosciuti dalla Legge 104, tali benefici sono concessi ai lavoratori dipendenti che assistono:
- il coniuge, parenti o affini entro il secondo grado con disabilità grave.
- figli con disabilità grave.
- lavoratori con disabilità grave.
Questi permessi consistono in tre giorni di assenza retribuita al mese, che possono essere frazionati in ore.
Attività consentite durante i permessi
Per via delle richieste spesso non regolari e dell’abuso dei permessi garantiti dalla 104, essi possono essere oggetto di indagini da parte di un investigatore privato per conto dei datori di lavoro: durante i permessi previsti dalla Legge 104, infatti, i lavoratori hanno il compito di fornire assistenza continuativa e prevalente al familiare disabile.
Tuttavia, questa assistenza non deve essere intesa in modo rigido o limitativo. Ecco alcune attività considerate lecite durante i permessi:
- acquisti essenziali: fare la spesa, recarsi in farmacia o acquistare beni di prima necessità, se queste attività sono svolte in favore del familiare assistito, sono sempre lecite;
- attività e domestiche: la gestione delle faccende domestiche come la preparazione dei pasti, le pulizie e altre mansioni casalinghe necessarie per il benessere del disabile sono consentite;
- accompagnamento a visite mediche: è ovviamente possibile portare il familiare a visite mediche, terapie o altre attività sanitarie;
- svolgimento di pratiche burocratiche: la gestione di pratiche amministrative e burocratiche, come il disbrigo di documenti necessari per il disabile, è un’altra attività prevista durante i permessi;
- brevi assenze dall’abitazione: è permesso uscire dall’abitazione del disabile per motivi validi e strettamente legati all’assistenza (ad esempio recarsi in farmacia o acquistare beni necessari, come abbiamo visto poco fa).

Attività non consentite durante i permessi
L’abuso dei permessi della Legge 104 è un problema serio che può portare a conseguenze disciplinari, compreso il licenziamento per giusta causa; non solo: il lavoratore rischia anche di subire un procedimento penale per reato di indebita percezione dei contributi Inps.
Ecco alcune attività che non sono consentite durante i permessi:
- attività ricreative personali: utilizzare il tempo dei permessi per scopi personali, come andare al mare, in discoteca o fare shopping per sé stessi, è considerato un abuso;
- lavoro per altri datori di lavoro: impiegare i permessi per svolgere attività lavorative retribuite per altri datori di lavoro è ovviamente vietato;
- prolungamento del weekend: usare i permessi per allungare i fine settimana o le vacanze senza fornire assistenza al familiare disabile non è consentito;
- mancata assistenza diretta: trascorrere il tempo dei permessi senza prestare un’effettiva assistenza al familiare disabile, ad esempio restando a casa propria senza occuparsi delle necessità del familiare, non solo è severamente vietato ma può anche configurarsi come reato penale.
Permessi 104 e indagini per tutelare aziende e familiari
La Legge 104/92 rappresenta un importante strumento di supporto per i lavoratori che assistono familiari con disabilità grave, garantendo loro il diritto a permessi retribuiti per conciliare vita lavorativa e assistenza. Tuttavia, è fondamentale rispettare le finalità della normativa e utilizzare i permessi esclusivamente per le attività legate all’assistenza del familiare disabile. L’abuso dei permessi non solo danneggia l’azienda e lo Stato, ma compromette anche il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente e può addirittura inficiare sulla salute delle persone che non ricevono l’assistenza adeguata.
Se sei un imprenditore o hai un’attività e pensi che uno dei tuoi dipendenti che usufruisce dei permessi 104 impiega il tempo a disposizione in attività non congruenti con le finalità del beneficio, contattaci subito per una prima consulenza gratuita.
Update – Le novità della Legge 106/2025
Con l’entrata in vigore della Legge 106/2025, i lavoratori affetti da patologie oncologiche, croniche e invalidanti beneficiano di tutele rafforzate, indipendenti dalla Legge 104. La nuova normativa riconosce fino a 3 anni di conservazione del posto di lavoro dall’inizio delle cure e garantisce fino a 120 giorni all’anno di permessi retribuiti per esami, terapie e follow-up. Questi permessi, utilizzabili anche a ore, rappresentano un diritto aggiuntivo e specifico, finalizzato esclusivamente alla gestione del percorso terapeutico e sanitario. Come per i permessi Legge 104, resta vietato utilizzare queste ore per attività personali non connesse alla salute, ma si ampliano notevolmente le possibilità di cura e assistenza senza decurtazioni dello stipendio.
Le nuove disposizioni rappresentano un significativo potenziamento delle tutele per i lavoratori affetti da patologie gravi, allineando la normativa italiana agli standard europei di protezione sociale.
Ecco un riassunto delle disposizioni contenute nella Legge 106/2025, art. 8 e 9* e relative alla conservazione del posto di lavoro e ai permessi retribuiti per i lavoratori con malattie oncologiche, invalidanti e croniche:
Conservazione del Posto di Lavoro
Estensione a 3 anni del periodo di conservazione del posto per lavoratori con:
- Malattie oncologiche;
- Patologie croniche e invalidanti;
- Malattie rare.
Il periodo decorre dalla diagnosi e include tutto l’iter terapeutico. Viene quindi rafforzata la tutela del lavoratore durante terapie intensive e riacutizzazioni.
Permessi Retribuiti
Diritto a 120 giorni all’anno di permessi retribuiti utilizzabili per:
- Visite specialistiche ed esami diagnostici;
- Trattamenti terapeutici e riabilitativi;
- Accertamenti periodici e follow-up;
- Cure ambulatoriali e day hospital.
Modalità di Fruizione
- Flessibilità nell’utilizzo: permessi fruibili anche a ore;
- Accumulo possibile per terapie prolungate;
- Pianificazione concordata con il datore di lavoro;
- Certificazione medica semplificata.
Tutele Aggiuntive
- Divieto di licenziamento durante il periodo di tutela;
- Mantenimento dei benefit previsti dal CCNL;
- Priorità nella riorganizzazione aziendale;
- Tutela contro discriminazioni e mobbing.
Procedure Semplificate
- Comunicazione al datore di lavoro con certificazione ASL;
- Rinnovo semplificato della documentazione;
- Assistenza sindacale nella gestione delle pratiche.




