1. Come si diventa investigatore privato?
Nel 2010 è entrato in vigore il DM269/2010 che disciplina i requisiti minimi necessari per ottenere la licenza indispensabile per svolgere le attività investigative; sicuramente è obbligatorio possedere una laurea attinente alle attività investigative (giurisprudenza, criminologia, scienze delle investigazioni ecc.), aver maturato un’esperienza lavorativa triennale presso un investigatore privato autorizzato da più di 5 anni, possedere i requisiti morali previsti dalla legge, aver frequentato dei corsi di formazione e aggiornamento professionali riconosciuti dalle Regioni e accreditati dal Ministero dell’Interno;
2. Come gestire, in questo settore, vita professionale e vita privata?
La vita professionale di un detective è molto complicata e spesso collide con quella privata, in quanto si è oberati di lavoro. Il telefono può squillare in qualsiasi momento del giorno o della notte, poiché l’investigatore è reperibile 24h su 24, 7 giorni su 7. Questo è testimoniato anche dal nostro servizio di pronto intervento investigativo, sempre attivo.
3. Quali sono i casi investigativi più complessi?
I casi più complicati da seguire riguardano l’ambito che interessa i minori e, più in particolare, le indagini per accertare lo spaccio o il consumo di sostanze stupefacenti. Avere a che fare con soggetti minorenni significa infatti gestire comportamenti imprevedibili che il più delle volte vengono compiuti all’interno di un gruppo di ragazzi di diverso ceto sociale, alcuni dei quali già maggiorenni.
Ci sono situazioni e luoghi dove è difficile e molto pericoloso indagare sui minori poiché questi rappresentano una buona fetta di mercato per l’acquisto di stupefacenti o peggio ancora, forza lavoro per lo spaccio;
4. Come si fa a pedinare una persona senza farsi scoprire?
Sicuramente bisogna evitare di improvvisare il pedinamento anche se, alle volte, è quasi impossibile. Ad ogni modo, pianificare il pedinamento è fondamentale per evitare di essere notati; mettendo in campo diversi uomini (collaboratori) e mezzi si facilitano le operazioni di appostamento, “osservazione”, e si possono attuare quelle strategie operative già collaudate in altri casi, tattiche che, supportate dalla tecnologia GPS rendono l’attività di monitoraggio più sicura;
5. Gli appostamenti vengono realmente effettuati con cannocchiale e cappello, come appare in molti film e libri?
Come spesso accade, la realtà è una via di mezzo: il cannocchiale ad esempio è ormai obsoleto ed è stato rimpiazzato dalle telecamere e dalle reflex che di per sé, possiedono già obbiettivi ottici molto potenti. Indossare un cappello invece può aiutare l’investigatore a camuffare il proprio aspetto durante un pedinamento che è stato preceduto da un lungo appostamento, ma questa non è una regola!
L’aspetto fondamentale è che nessuno deve notare l’appostamento e quindi l’autovettura che verrà utilizzata in seguito per l’eventuale pedinamento;